Storytelling e robotica, ma ……non solo.
Che cosa è lo Storytelling?
Wikipedia: “lo storytelling è l’arte del narrare, disciplina che usa i principi della retorica e della narralogia”.
E’ quindi il procedimento del “narrare” con obiettivi precisi.
Diversi sono i campi legati allo storytelling. In questo articolo si vuole dare maggior rilievo alla narrazione multimediale e al “raccontare ” legato alla robotica educativa e al digital storytelling. (Una narrazione prodotta con strumenti digitali).
Ma di quali strumenti digitali stiamo parlando?
Web, video, graphic, story, multiplatform,social- media. Con ognuno di questi strumenti è possibile costruire un percorso di storytelling con obiettivi strutturati.
Quali possono essere questi obiettivi?
Comunicare, narrare, persuadere, esporre, documentare, costruire, riflettere, anche attraverso un processo di meta-cognizione.
Che cosa è possibile produrre con un percorso legato al digital storytelling?
Alcuni esempi: e-book, fumetti, mappe, presentazioni, slideshow, infonografiche, podcast, video-tutorial, trailer, narrazioni multimediali, narrazioni con l’ausilio della robotica educativa, narrazioni con la realtà aumentata, infonografica, ecc…..
In campo educativo lo storytelling è presente già nella scuola dell’Infanzia dove crea le basi per l’alfabetizzazione; col “raccontare” vi è una prima costruzione di significati tra l’insegnante o l’adulto e il bambino, ovviamente utilizzando i tipi di testualità più adatti per questa fascia d’età. Tra le metodologie più nuove di questi ultimi anni, troviamo la robotica educativa: Beebot, Bluebot, Cubetto, tutti i prodotti della linea Lego, Makey makey, Mbot, Ozobot ecc…per i diversi ordini di scuola.
Beebot



un’ape simpatica che cammina grazie ad un processo di programmazione presente sulla struttura del robot e ad una griglia di accompagnamento al percorso(utilizzabile anche per il Coding Unplugged); può diventare un utile strumento per acquisire diverse competenze trasversali, dalla tenera età fino ai primi anni della scuola primaria dove può facilmente essere inserita in qualsiasi ambito. Uno strumento così versatile e ludico che crea stimolo e motivazione al fare e all’imparare deve necessariamente essere accompagnato da un racconto, un contesto, una storia in cui inserirsi, in cui diventare lo sfondo integratore, il personaggio principe, l’esecutore personificato delle istruzioni. Tanti sono i percorsi che possono essere fatti con questo semplice robottino.
Simile ma al contempo diverso è Cubetto
Al seguente link: Cubetto
trovate un articolo con le spiegazioni di utilizzo di questo strumento. Anche in questo caso lo Storytelling è fondamentale. Il kit offre già una storia da utilizzare ma, ciò non toglie che si possa utilizzare anche in contesti differenti.
Primaria e secondaria
e tanti altri di cui parleremo nei prossimi articoli.
Ognuno di questi strumenti ha bisogno della narrazione, della storia, del contesto in cui essere inseriti per fare in modo che il loro utilizzo sia realmente efficace. Nella didattica quotidiana, in qualsiasi ambito o disciplina, dove questi strumenti possono essere tranquillamente inseriti anche in modo trasversale, ciò che cambia non sono i contenuti, nè gli obiettivi, ma la metodologia.
Tutto diventa più motivante, più laboratoriale. Una autentica didattica del fare. Un vero compito autentico.
Oltre alla manipolazione, all’utilizzo e al laboratorio, si necessita della documentazione relativa al percorso svolto. Una documentazione che deve avere luogo su due fronti:
- quello degli insegnanti che progettano, guidano, sollecitano, sostengono e partecipano alla produzione finale dello storytelling con il prodotto scelto insieme ai ragazzi;
- quello degli alunni, che partecipano attivamente a tutte le fasi precedenti e mettono in moto le proprie competenze acquisite o in corso di acquisizione per produrre una narrazione multimediale , qualsivoglia essa sia.
Il processo di documentazione in itinere e finale ad opera degli stessi allievi, genera un’autovalutazione costante, un feedback immediato sia per i docenti che per gli allievi, una rivalutazione continua del lavoro e l’apporto di modifiche necessarie alla buona riuscita del prodotto.
Lo storytelling, quindi, è presente prima, durante e dopo.
Prima, nella progettazione e programmazione, durante, nel racconto, nell’esposizione, nella produzione e dopo(nella fase finale) con la realizzazione di digital object (nel caso in cui si parli di digital storytelling).
Clil e storytelling
Poche parole su questo argomento. E’ possibile arricchire maggiormente un digital storytelling con la metodologia Clil, produrre oggetti digitali che abbiano in sè un percorso di storytelling, una seconda lingua e una competenza digitale.Sul portale http://alexandrianet.it/htdocs/ è possibile trovare digital object anche relativi al Clil.
Con quali strumenti si può produrre una documentazione finale?
Tanti.
Ne indico alcuni, una minima parte.
E-book, realizzabili con:
Primilibri http://www.vbscuola.it/
Didapages http://www.robertosconocchini.it/usare-didapages.html
ScribaEpub http://www.scribaepub.it/
EpubEditor https://www.epubeditor.it/home/home/
Book Creator https://bookcreator.com/
Alcuni sono solo on line, altri scaricabili o utilizzabilli in modo molto semplice, sul tablet, anche dai bambini.
Presentazioni con :(alcuni esempi)
Google presentazione. Molto simile a Power point, gestito da Google e presente nelle Google App for Education, ora GSuite, ottimo per la condivisione, semplice e versatile. https://www.google.it/intl/it/slides/about/
Powtoon. Simpaticissimo. https://www.powtoon.com/home/
Adobe Spark. Bello. https://spark.adobe.com/
Policultura. Concorso del Politecnico di Milano che offre l’opportunità di creare una narrazione multimediale interattiva. http://www.policulturaportal.it/
A questo indirizzo potete trovare 2 narrazioni prodotte dalle mie classi intitolate:”La disabilità con gli occhi di un bambino” e “L’oro giallo della nostra tavola”, in collaborazione con la classe parallela, oltre a tante altre narrazioni provenienti da tutta Italia.
Storify. Narrazioni multimediali . Video del collega Luca Raina.
E tanti altri.
Vorrei concludere questo breve articolo con una frase:
Narrare, raccontare, possiamo farlo in tanti modi e con molteplici strumenti. L'importante è farlo, a maggior ragione oggi che la comunicazione ha preso le sue strade e la cultura del "narrare" diventa sempre più preziosa.
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