I nuovi ambienti di apprendimento: uno scambio tra reale e virtuale
L’introduzione delle nuove tecnologie nell’educazione implica un cambiamento degli ambienti di apprendimento, sia del setting dell’aula, che per l’utilizzo di spazi virtuali di lavoro.
Per rendere il lavoro in classe collaborativo e basato sul lavoro di gruppo la disposizione dei banchi tipica della lezione frontale risulta poco efficace e inadatta. Sia con i banchi tradizionali che con i moderni banchi modulari a trapezio si può predisporre una struttura dell’aula a isole, decentrata rispetto alla cattedra, che potrebbe anche scomparire! Infatti l’insegnante cambia ruolo e diventa in questo modo un facilitatore dell’apprendimento condiviso e si ritrova non più seduto dietro alla cattedra a parlare per ore, ma a girare fra i banchi e interagire con gli alunni personalizzando i contenuti e i ritmi di studio.
In parallelo all’ambiente fisico l’insegnante deve predisporre un ambiente virtuale di lavoro collaborativo.
Io utilizzo Google Apps for Education: è un ottimo supporto per le attività volte all’applicazione della didattica collaborativa, come lavori di squadra, social learning, partecipazione a progetti scolastici e condivisione delle informazioni fra i vari membri del corpo docente. Le Google Apps permettono di realizzare documenti di testo, presentazioni multimediali e fogli di calcolo che possono essere condivisi e modificati dai vari partecipanti al progetto. Si possono formare gruppi di lavoro differenziati, calibrare l’assegnazione di materiali o compiti a seconda dei bisogni educativi di ogni gruppo, controllare in diretta l’andamento del lavoro e intervenire con commenti e indicazioni. Il grande vantaggio è che tutti i partecipanti lavorano su medesimi file in modo collaborativo e condiviso: le modifiche vengono salvate in tempo reale su un unico documento, sempre a disposizione online, evitando caotici passaggi di materiali e difficoltà di comunicazione.
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