Compiti autentici e realtà aumentata: un binomio possibile per realizzare una biblioteca innovativa
Vorrei condividere l’esperienza realizzata con una classe quinta che ha visto l’integrazione dei compiti autentici con la realtà aumentata.
Ma cos’è un compito di realtà (o compito autentico)?
Secondo lo Zanichelli online, un compito di realtà (compito autentico) è “una situazione problematica, complessa e nuova, quanto più possibile vicina al mondo reale, da risolvere utilizzando conoscenze e abilità già acquisite e trasferendo procedure e condotte cognitive in contesti e ambiti di riferimento moderatamente diversi da quelli resi familiari dalla pratica didattica”.
Diversamente da un classico esercizio scolastico, un compito di realtà risulta altamente sfidante per gli alunni (e vi assicuro molto coinvolgente) poiché per affrontarlo/superarlo sarà necessario agire processi cognitivi complessi nonché recuperare saperi pregressi ma contestualizzandoli con le richieste e le situazioni attuali che fanno riferimento appunto a contesti reali.
Uno degli errori più comuni è confondere i compiti di realtà con richieste reali. Non fanno riferimento a compiti autentici tutte le prove che indiscriminatamente contengono elementi di realtà. Ciò vuol dire che per essere reali è necessario costruire delle prove adatte all’età e alle situazioni di vita dei nostri alunni. Un esempio utile per capire questa differenza è riportata dallo Zanichelli online:
- Reale e non autentico: un problema in cui si chiede a uno studente di scuola media di “calcolare il costo del carburante per il viaggio di un camion conoscendo la lunghezza del tragitto, il consumo medio e il costo al litro del gasolio”, pur facendo riferimento a una situazione reale, non si può definire autentico, in quanto è collegato a un’attività estranea al contesto di realtà di un ragazzo di quell’età.
- Reale e autentico:, “far compilare agli studenti un modulo da consegnare alla segreteria della scuola per l’acquisto delle bevande per la festa di fine anno, in cui indicare la quantità di bottiglie di bibite necessaria e il costo totale, conoscendo il numero dei partecipanti e dopo aver stimato il consumo medio”, è un compito che aggiunge ai riferimenti a situazioni reali e vicine alla vita degli studenti anche un incarico autentico da portare a termine, e quindi utile per l’osservazione di competenze agite.
Nell’esempio appena citato per calare ancora di più la richiesta nella realtà quotidiana degli alunni, potrebbe essere utile far raccogliere agli studenti una serie di depliant dei vari supermercati vicini alle loro abitazioni, individuare il prezzo più conveniente per le tipologie di bevande (acqua, cocacola, aranciata, etc..) e poi procedere con il compito.
Cosa abbiamo fatto?
A fine aprile con una collega di Firenze (che seguiva una classe quarta) abbiamo deciso di provare ad introdurre i compiti di realtà cercando di integrarli, laddove possibile, con elementi digitali in modo da creare un prodotto innovativo e altamente motivante per gli alunni. La nostra idea è stata quella di proporre la creazione di una biblioteca aumentata.
Perché abbiamo scelto questa attività?
La realizzazione di una biblioteca aumentata permette la verifica delle seguenti competenze:
- Leggere e comprendere testi di vario genere (la scelta dei testi è stata libera da parte degli alunni), individuandone il senso complessivo, attuando strategie di lettura adeguate (e personalizzate);
- Impiegare abilità funzionali allo studio: individuare gli elementi principali della storia, metterli in relazione, sintetizzarli ed essere in grado di esporli oralmente;
- Acquisire nuovi termini e terminologie specifiche;
- Formulare giudizi personali sulle letture effettuate.
Fase preliminare (prova individuale)
Da maggio fino a settembre (inclusa la pausa estiva), la collega ha invitato ciascun alunno a leggere almeno un libro al mese, tra quelli che erano presenti nella biblioteca della scuola. Ogni alunno ha poi compilato una scheda per ciascun libro letto.
La scheda che abbiamo sottoposto agli alunni è la seguente:
TITOLO
AUTORE
CASA EDITRICE
NUMERO PAGINE TOTALI
TRAMA (massimo 10 righe)
PUNTEGGIO (min 1 max 5)
Prima fase) Raccolta delle schede e prima suddivisione per appartenenza (prova di gruppo).
A settembre si è ripresa l’attività e questa volta si sono suddivisi gli alunni in gruppi (minimo 3 – massimo 5 alunni a gruppo). Ad ogni gruppo sono state consegnate le schede compilate (nel nostro caso ogni gruppo aveva circa 20 schede). L’obiettivo indicato era quello di leggere in gruppo la trama (riassunto non più di 10 righe) che i loro compagni avevano scritto nella scheda. Fatto ciò a seguito di un confronto di gruppo, è stato chiesto loro scegliere il genere di appartenenza per la prima classificazione. I generi tra cui poter scegliere erano:
“Brividi” (gialli, horror, avventura, spy story)
“Sospiri” (romanzi rosa, poesie)
“Miti e Mistero” (fantasy, fantascienza, favole e fiabe)
Divulgazione (storica, scientifica, geografica, etc)
Seconda fase) Riordino delle schede (prova di gruppo). In questa fase ad ogni gruppo è stato assegnato un genere. A ciascun gruppo sono state consegnate le schede precedentemente suddivise chiedendo di disporle in ordine alfabetico in base al titolo del libro e di correggere eventuali errori ortografici individuati.
Terza fase) Costruzione e personalizzazione degli schedari (prova individuale). Si è chiesto ad ogni alunno di costruire quattro schedari in base alle seguenti indicazioni:
- Incollare il modello dello schedario su una scatola di cartoncino in modo che risulti abbastanza resistente
- Piegare le alette A e incollarle all’interno della scatola
- Piegare le alette B e incollarle sui lati lunghi della scatola
Dopodiché ad ogni alunno è stato richiesto di personalizzare ciascun schedario in base al genere (Brividi, Sospiri, Miti e Mistero, Divulgazione) in modo che fosse immediatamente riconoscibile.
Quarta fase) Scelta degli schedari (prova di gruppo classe). In questa fase si sono raccolti gli schedari ed è stato chiesto alla classe di votare per ciascuna categoria lo schedario migliore. La regola condivisa è stata quella di mantenere anonimi gli schedari.
Quinta fase) Il libro più bello (prova di gruppo). Ogni libro ha ricevuto una valutazione da parte degli alunni che è stata riportata sulla scheda. Divisi per gruppi in modo che ogni gruppo avesse un genere di riferimento, agli alunni è stato chiesto di stilare una classifica.
Sesta fase) Digitalizzazione delle schede dei libri con il QR Code. Una volta terminate le schede con relativa valutazione, è stato possibile procedere con la “digitalizzazione” delle stesse attraverso i QR Code. I Codice QR (QR Code) sono codici a barre bidimensionale che possono essere utilizzati in moltissimi modi (nonché nella didattica!). Per trasformare le schede in QR Code è stato necessario “posizionarle nella nuvola” per ottenere un url. Pertanto è stato utilizzato Drive per ottenere un link per ogni scheda (ottieni link condivisibile dalla funzione condividi). Ciascun link successivamente è stato trasformato con QRstuff in un QR Code.
Settima fase) Raccolta di tutti i QR Code (e relativa classifica) in un Padlet, e posizionamento dei QR Code sopra ogni copertina del libro di riferimento.
Buona biblioteca aumentata a tutti 🙂
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